L'elemento
più caratteristico del paesaggio urbano di Dajla è
la tenda. saharawi_SC1_01 Non si tratta della haima tradizionele, oramai difficilmente realizzabile in assenza di greggi consistenti di capre e cammelli. Questa tenda moderna è arrivata ai profughi Saharawi con i programmi di aiuto delle Nazioni Unite. Si regge su due pali di bambù, dono del Pakistan. L'interno è poi foderato con le migliori stoffe che si possano trovare. Tra la fodera e il telo esteriore, si inserisce una complessa imbottitura isolante, realizzata con stoffe di recupero. saharawi_SC1_07 Già unico rifugio dei profughi Saharawi, le tende oramai si inseriscono tra fabbricati di mattoni crudi, concludendo perimetri di corti familiari. Si accede a queste corti per dei portali d'ingresso, spesso decorati e quasi sempre spalancati. saharawi_SC1_21 Così di corte in corte, e in una situazione di cronica emergenza (più di trent'anni), si è sviluppato un bel tessuto urbano. Ma siccome è un'opera di "poveri" (peggio ancora: di profughi) può apparire un miserabile aggregato, di capanne di fango... piuttosto che un geniale complesso di case in argilla, ecologiche e bio-architettoniche. saharawi_SC1_10 Continua... scorci urbani/1 contiene inoltre: Cumulo di protezione per fossa biologica. saharawi_SC1_13 |
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