Questo album
frammentario di Dajla deve concludersi presso la famiglia che
mi ospitò durante tutto il Corso. Qui non possono mancare
le immagini della quasi perpetuo cerimonia del tè. Non
è solo un gioco astruso con i bicchierini: è un
rituale raffinato e flessibile, ricco di mille varianti espressive.
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Oltre alla preghiera islamica, il tè è la forma
più popolare di meditazione. Qui le moschee, si frequentano
poco: pregare è un atto sommamente individuale. Non richiede
isolamento né silenzio: di per sè, stabilisce immediate
intimità con l'eterno.
Invece, meditando con il tè, l'eterno si diffonde in un
cerchio conviviale. Forse il tè fu introdotto nel Sahara,
dell'Oriente, da quel solito monaco buddhista...
che traversò l'Oceano
a bordo di una canna.
(Divina Corriera)
Qualunque sia stata la storia del tè,
la TV satellitare qui non ha ancora vinto. saharaui_HOM_09
Infine, ho da mostrare il mio porta-penne pensile, ricavato
da una bottiglia per l'acqua, segando con due tagli obliqui.
Non è nulla di nuovo: è una mera traduzione in
plastica di tradizionali oggetti in bambù. Bottiglie di
plastica e canne di bambù sono ugualmente dei tubi interrotti
da nodi. saharaui_HOM_07
In modo analogo, il gioielleriere Sharaui oggi incastona a caldo
i suoi metalli in un tubo di plastica per l'acqua, piuttosto
che in una sezione di corno. Mutando materiale, si sviluppa un'antica
tradizione. saharaui_HOM_10
Ho mostroto il mio modesto porta-penne solamente
perché ha ispirato un'altra invenzione davvero geniale:
è una Lucerna Mobile Anti-vento, realizzata
con lo stesso materiale. E' di esecuzione semplicissima: segato
via il fondo della bottiglia, si fanno due buchi vicino al taglio
e ci si annoda una bretella di filo. L'oggetto è pronto:
basta svitare il tappo, fissare dentro a questo una candela,
accenderla e riavvitare il tappo. saharaui_HOM_08
Qusta invenzione geniale è dovuta a Elmamia: mia allieva
e maestra, sorella e padrona di casa. Qui ancora ti saluto e
ringrazio, per la fede, speranza ed affetto che mi hai regalato.
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