Qui
si assiste, tra l'altro, alla creazione del "Pesce di Elmamia",
appunto progettato su disegno di Elmamia, per quanto un disegno
molto simile lo facesse Fala. Com'è che nel deserto, viene
in mente il disegno di un pesce?
Sia Elmamia che Fala hanno vissuto lungamente a Dajla: la città
originaria sull'Atlantico, non questa oasi che poi ne prese nome,
insieme con tutta la gente che ne era sfollata. La ricchezza
dei banchi di pesce è uno dei motivi per i quali il Marocco
si impadronì del Sahara Occidentale.
Così come ci sono una Dajla nel deserto e un'altra sul
mare, nel mare ci dev'essere un pesce proprio identico a questo
nel tappeto: troppo precisa fu la scelta dei colori, addirittura
fu poi corretto l'occhio perché era tessuto troppo piccolo.
Io suggerii lo zig-zag del contorno, che altrimenti si sarebbe
squadrato come una pesante cornice, obbedendo a una brutta abitudine
pittorica e certamente, non tradizionale. saharaui_TL2_29
Dentro i nostri tappeti
tessiamo i nostri sogni.
(opuscolo del Laboratorio)
il
Corso/2 contiene inoltre:
Installazione delle opere, in occasione della cerimonia conclusiva,
con il Governatore di Dajla che consegna i diplomi alle Corsite.
Da saharaui_TL2_46.htm
Foto di gruppo, incompleta perché molte se n'erano già
andate a sbrigare le loro faccende di casa. saharaui_TL2_50.htm
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