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Dal 21 aprile al 12 maggio
si è svolto a Görlitz, in Germania, il I° Artemision
Fiber Art Festival. Provvidenziali
sovvenzioni pubbliche hanno consentito il soggiorno ad artisti
e/o tessitori di paesi non ricchi come Burkina Faso, Ghana, Messico,
Cuba, Cina, Russia, Kazahstan, Polonia, Romania eccetera (Italia
inclusa). Anche perciò, la sindrome estetica denominata
"Fiber Art" ha qui manifestato non solo la consueta
varietà di tecniche e stili ma pure una varietà
esistenziale di soggetti: artisti, accademici e outsider, scenografi
e pittori più o meno riconvertiti, tessitori più
o meno ortodossi, piccoli imprenditori di artigianato più
o meno artistico.
Una miscela umana
indubbiamente interessante, che ha
convissuto nel turbine dei laboratori, happening, installazioni,
mostre, conferenze, convegni, merende, musiche e danze. Sorvolando
sulle opere, citeremo alla rinfusa: l'happening fiber-teatrale
con artisti del Festival e punk locali, diretto da Victor Uvaroff
(Russia); il gocciolante workshop sulle carte filigranate diretto
da Irina Iablotchkina (Russia); il workshop in piazza con artisti
e bambini, diretto da Reina Maria Gonzales (Cuba); le vittime
umane irretite dentro un bozzolo di seta da Liang Shao-Ji (Cina);
le performance di Mensah Kpodoh (Ghana) con telaio africano costruito
sul posto; la ricerca attribuzionistica di Ewa-Maria Poradowska-Werszler
sulla celebre cartonista d'arazzi Wanda Bibrowicz (Polonia);
le video-interviste di Adrian Gomez ai tessitori Zapotechi (Messico).
Oltre alle visite
(germanicamente inevitabili) a Dresda
e Berlino, si è avuto anche accesso alle collezioni tessili
della reggia di Pillnitz, ai di tesori delle cattedrali di Quedlinburg
e di Halberstadt, con antichi tessuti e paramenti, che provengono
da tutta Europa e dall'Oriente. Stupendi gli arazzi di Halberstadt,
di officina tedesca del secolo XII. Il Museo del Damasco di Großschönau,
oltre a un telaio a tiro e un altro a due subbi in azione, mostra
l'evoluzione degli operati tedeschi: gli stupendi esordi naïf,
le influenze di Fiandra, il neoclassicismo borghese, l'icona
real-socialista dell'automobile Trabant. A Zittau, una gigantesca
teca climatizzata protegge il palio di 256 mtq che fu dipinto
del 1472 per riassumere al popolo tutta la Bibbia in 90 episodi.
Il palio fu poi trafugato, sezionato, disperso e persino adibito
a tendone per saune dall'Armata Rossa. Ora è invece ricomposto
e restaurato dagli esperti Abegg-Stiftung.
Torniamo all'epicentro
del Festival, che è la cattedrale
gotica di St. Nicolai. Qui hanno sede la mostra e gli eventi
spettacolari, mentre il suo circostante cimitero barocco è
campo libero per ogni installazione. Ciò potrebbe confermare
l'ipotesi che l'arte tessile sia non soltanto sacra ma anche
addirittura funebre. Tuttavia, le variopinte installazioni fibr-artistiche
irretiscono vivacemente sepolcri e piante secolari. "Vita
e morte, nell'onda di un tessere alterno", Goethe*, appunto,
perché siamo in Germania... ma solamente fino a un certo
ponte (tra le rive del Neiss).
Görlitz si trova
oggi divisa a metà tra Germania e Polonia (dove prende il nome di Zgorzelec). Perciò
artisti ed opere del Festival hanno vari problemi si provano
a sconfinare nello sfarzoso palazzo della Dom Kultury, appena
oltre il fiume che è la frontiera tra i due quartieri
della stessa città. Anche il municipio tedesco di Görlitz
fa un certo ostruzionismo: non soltanto trascura l'inoltrao dei
visti ma, persino nel suo territorio, procrastina o annulla eventi
del Festival, che avrebbero potuto (una volta tanto) contaminare
fiber art e pubblico. Dopo il crollo della DDR e delle sue industrie
di Stato, resta a questa città solo un prezioso centro
storico: il più grande della Germania riunificata. Centro
tessile e commerciale fin dal Rinascimento, Görlitz conserva
pressoché intatto il suo complesso urbanistico di chiese
e palazzi, di piazze e quartieri.
E punta giustamente
sul turismo: restauro, servizi e
animazione e immagine. A questi scopi si assoldano (a nero) manovali
polacchi e si istruiscono (grazie alla CEE) centinaia di studenti
locali nel "cultural management". Perciò il
municipio di Görlitz, invece di essere apprensivo per la
torta dei fondi, dovrebbe ringraziare Andrea Blochwitz, che riusce
a organizzare e finanziare l'Artemision Centre for Fibre Art
e rende la città culturalmente e turisticamente visibile
in tutto il mondo. Infatti, il corpus delle opere prodotte o
presentate in questo primo Festival (assieme al catalogo e al
video degli happening) girerà il mondo nei prossimi due
anni, in un ciclo di mostre internazionali. Intanto, la mostra
prosegue nel Duomo fino a settembre. Poi, fra due anni, la seconda
edizione...Luciano Ghersi, Giugno 2002
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*
Geburt
und Grab
Ein ewiges Meer;
Ein wechselnd Weben,
Ein gluhend Leben.
=
Nascita e tomba: un mare eterno,
un tessere alterno, vita che brucia.
Goethe (torna
su)
vedi anche:
TESSIMILIA/ eventi/ 1st Artemision
fibre art festival
Artemision Festival (Sito Ufficiale): http://www.artemision.org
(in Inglese)
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