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Incontri Tessili in Sardegna

  Samugheo è nell'esatto centro geografico della Sardegna. E' anche il centro maggiore delle arti tessili nell'Isola perché è qui che si conta il maggior numero di imprese artigiane. Tessono lane locali ed il lino, oggi soltanto di importazione. Oltre a qualche telaio tradizionale, si lavora per lo più con vecchi telai a tiralicci e con moderni jacquard senza navetta. Questi ultimi producono soprattutto tessuti per arredamento (tappeti, tendaggi, tovagliati, biancheria), sempre ispirati ai disegni tradizionali. Sui telai a tiralicci (sia manuali che meccanici), si eseguono tuttora a mano le sezioni lavorate a pibiones. Pibiones significa "acini d'uva": sono i rilievi granulari della trama che si ottengono attorcigliando un filo supplementare (il "tramone") attorno a un ferro ("agu") appoggiato sul dritto della tela. Sfilato l'agu, rimangono i pibiones. Selezionando i punti dove si fanno emergere i pibiones, lentamente si compongono disegni assai complessi.
La tecnica manuale dei pibiones, combinata con l'automatismo della tiralicci, fa risparmiare tempo e consente di tessere pezze molto più larghe dei teli tradizionali. Grazie a tale progresso, il lavoro a pibiones è diventato il tessuto emblematico di Samugheo, benché in precedenza, vi fosse piuttosto raro e riscontrabile solo in corredi di ricche famiglie. Come sopra accennato, si producono pure meccanicamente molte repliche (piuttosto approssimate) di vari tessuti tradizionali. Tali prodotti hanno una certa nicchia di mercato, locale e turistico: ogni albergo della Costa Smeralda non può mancare di arredi del genere!
L'importanza di queste attività nel tessuto economico locale e regionale, ha fatto sì che, proprio in Samugheo, sorgesse di recente il
Museo Unico Regionale delle Arti Tessili della Sardegna (MURAT). Il MURAT ha una moderna sede espositiva che già ospita egregiamente tante opere preziose di arte popolare. Samugheo ha inoltre, da un anno, un Istituto Statale d'Arte (ISA) che include anche i tessili tra le materie di insegnamento. D'estate, il paese si trasforma in vetrina con "Le vie dell'Artigianato": un complesso di mostre e di itinerari attraverso aziende e botteghe, delle varie attinità, non solo tessili.
Per il 2003, il Comune ha incluso nell'evento "Le vie..." una settimana di "Incontri Tessili", con l'intento di offrire un esempio di intrecci totalmente svincolati dalla tradizione. Questi "Incontri" hanno coinvolto 4 artisti tessili del continente (Cremaschi, Badenknecht De Felice, Zambon e il sottoscritto) insieme con Flore, docente nell'ISA locale, e Condemi De Felice, curatrice dell'evento. In un'aula scolastica, visitabile dal pubblico, ciascuno ha prodotto una sua opera tessile, poi donata al Comune. Cremaschi ha riciclato le cimose dei setifici comaschi su un telaio a cornice. Badenknecht De Felice ha tramato plastiche trasparenti in un ordito diradato. Zambon ha inserito nella sua tela di lana locale una griglia per recinzioni. Flore ha innestato zone pittoriche su tela da quadri nell'arazzo che ha tessuto a cornice. Condemi De Felice ha innestato orditi off-loom sulle armature di un telaio a leve. Il sottoscritto Ghersi ha ristruttutato un telaio Romanelli di importazione per travisarci strutture e figure della tradizione Sarda.

 Luciano Ghersi, settembre 2003

P.S. Scrivo altrove su "Incontri Tessili" marginali (tra una mangiata e l'altra) con tessili nativi:
"La tessitura Sarda, in pratica e in museo".
www.hypertextile.net/ghersi/testi/sardegna.htm







Kela Cremaschi


Annaclara Zambon


Nietta Condemi De Felice

Heidi Badenknecht De Felice


Antonietta Flore


Luciano Ghersi
Vedi anche:
La tessitura Sarda, in pratica e in museo
http://www.hypertextile.net/ghersi/testi/sardegna.htm

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