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Firenze, Febbraio 2005
La capitale europea dell'arte o della moda
è percorsa da un'arte o moda libertaria.
Per il centro e per le periferie meno turistiche, ci si imbatte
in persone di ogni sesso, con cappelli a calotta di maglia grossolana,
che non rispettano alcuna cartella-colori di stagione-moda ufficiale.
Sono tutti pezzi unici e fatti a mano. Sono capi realmente esclusivi:
non si trovano in alcuna boutique, si possono solo fabbricare
da sé... D'altra parte, sono capi inclusivi, realmente
alla portata di tutti: si tratta dei cappelli a brandamaglia.
Il movimento pratico
della Brandamaglia nasce
nell'ambiente delle occupazioni autogestite, precisamente al
CPA Firenze Sud
e su iniziativa di Tessere Liberi.
A partire da qui (ma ben presto anche altrove), chiunque può
imparare o insegnare in pochi minuti, la creazione di un cappello
a calotta, grazie a un attrezzo rudimentale e a un gomitolo di
fili disparati, recuperati gratis, o quasi, tra gli avanzi più
vari del distretto tessile. Questa origine aleatoria dei filati
dà originalità e varietà alle composizioni
in brandamaglia.
Quanto all'attrezzo, lo si recupera da vecchie brande,
abbandonate lungo le strade alla mercé nettezza urbana.
Si estrae dalla branda una serpentina in filo di ferro e la si
piega ad anello, fissando la giuntura con qualche giro di nastro
isolante: ecco fatta la "corona"? Poi si conduce il
filo tutto attorno alle sue "punte", calando le maglie
all'interno con un semplice gesto delle dita. Cresce così
una falda tubolare che poi si stringerà tutta insieme
per richiudere il colmo della calotta. Il cappello è già
pronto, in pochi minuti. La terrificante semplicità di
questa "cappelleria proletaria", si è poi estesa
dal proletariato più o meno giovanile fino ai disabili
nei Centri Diurni e ad altri soggetti marginali, più o
meno tossici. Io ne sarei più o meno l'inventore.
Da
assoluto incompetente in maglieria, sia di ferri che uncinetto, sono arrivato
alla brandamaglia a partire dalla tecnica infantile della maglia
tubolare costruita sulle dita di una mano, che mia figlia mi
insegnò quando aveva 5 anni... e a partire dai ferri di
branda, che avevo per le mani nella "creazione fiber-artistica"
del mio celebre "Dendroide Natalizio".
I rami di quest'Albero, poi corone per Brandamaglia, erano tra
i materiali di scarto di un mio precedente progetto di realizzare
un telaio ad alto liccio sardo-magrebino con (appunto) un telaio
di branda... per cui ho riciclato e ri-riciclato: dal letto rottamato,
dal telaio artigianale, dall'opera d'arte. Poi mi hanno raccontato
che in Calabria usavano analoghe corone di legno per costruirci
certi panieri e che pure i rampolli di Windsor costruivano maglie
tubolari su analoghi cerchi di legno armati di caviglie in ottone.
Pure da grande, Edoardo VIII amò anche dedicarsi all'uncinetto,
arte virile della flotta britannica.
La struttura universale della maglia risale per lo meno all'Era Paleolitica...
o all'anonima Età della Fibra, che l'archeologia non può
nominare perché non dispone di reperti manufatti: a differenza
delle selci scheggiate dall'Homo Sapiens, non sussistono tracce
materiali dell'Homo Textilis. Eppure le tracce sarebbero evidenti
nel codice psichico del nostro umano software, se mai qualche
scienza volesse occuparsene. Nel frattempo, i popoli amazzonici
(volgarmente definiti "primitivi") continuano a padroneggiare
le più complesse figure del "ripiglino": esercizio
topologico di imbrigliare e tendere un filo tra varie dita e
varie persone. Gli Amazzonici hanno pure grandi astuzie di maglia
per costruirsi amache, reti e contenitori, dall'astuccio per
il pene alla casa... ma siccome questi oggetti sono pratici,
nessuno mai li ammette alle mostre di Fiber Art, riservate soltanto
agli artisti civili. Pazienza... comunque sia, alla mostra TRAMARtE,
di Fiber Art a Foggia, ho presentato una pura Brandamaglia, ancora
attaccata alla sua corona.
Luciano Ghersi
Un manuale pratico di brandamaglia, con tutte le malizie tecnologiche
e microgestuali, sarà pubblicato in collana Millelire
di Stampa Alternativa.
Dimostrazioni ed eventi su:
http://www.hypertextile.net/brandamaglia
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