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MAGNIFICENZA NELL'ARTE
TESSILE
MAGNIFICENZA DELL'ARTE TESSILE
Ricami, sete e broccati delle diocesi di Caltanissetta e Piazza Armerina
Vicenza, Basilica Palladiana, 3 settembre 2000 - 14 gennaio 2001
Comunicato Stampa
Dal 3 settembre 2000 al 14 gennaio 2001, la Basilica Palladiana di Vicenza propone, in sontuosa parata, le "Magnifiche trame" dei capolavori dell'arte tessile conservati nella Sicilia centrale e più esattamente nelle chiese, monasteri e conventi delle Diocesi di Caltanissetta e Piazza Armerina.
Ad essere esemplificata, attraverso i 150 selezionatissimi esemplari di lampassi, velluti, sete, ricami, broccati, taffetà, è la storia dell'arte tessile europea tra Rinascimento e industrializzazione ottocentesca e, insieme, la storia delle influenze politiche, economiche e culturali, dei flussi commerciali, delle tradizioni e dei culti in questa area centrale del Mediterraneo.
La grande esposizione vicentina (preceduta da una "anticipazione" proposta due anni fa dal Museo del Duomo di Caltanissetta) è promossa dall'Assessorato alla Cultura - Civici Musei di Vicenza, dalle Regioni Veneto e Sicilia, dalle rispettive Soprintendenze e Diocesi. A curarla è una ampia commissione scientifica coordinata da Giuseppe Cantelli dell'Università di Siena.
Anche se l'indagine proposta è circoscritta a due sole, anche se importanti, Diocesi siciliane, ad essere evidenziato è quasi mezzo millennio di produzione tessile europea. Primeggia quella spagnola, dalle cui manifatture di Toledo, Granada, Cordoba, Murcia e Valencia, che impegnarono sino ad un milione di addetti, giunsero in Sicilia tessuti preziosissimi ed unici accanto a frettolose imitazioni dei preziosi (e ben più costosi) velluti e damaschi veneziani e genovesi.
Ad essere documentati sono anche cinque secoli di una straordinaria "cultura dell'apparenza" che accumunò principi, duchi, marchesi e i loro figli e fratelli "donati alla Chiesa" nei ruoli di abati, commendatari e alto clero.
A loro, genitori e familiari passavano spesso le vesti di gran gala, stoffe sontuosissime e mondane, e a trasformarle in casule, piviali, pianete provvedevano le suore di clausura. La dove i tagli dei tessuto non si potevano proprio far combaciare venivano in soccorso nastri, decori, passamanerie per dare unità e ancora maggiore sfarzo ed apparenza al nuovo utilizzo delle stoffe.
Anche per questo, le mode secolari si ritrovano puntualmente nelle vesti ecclesiastiche: all'epoca dei motivi ampi, subentra la moda dei motivi minuti, poi esplodono i decori naturalistici e tulipani, camelie, rose e fiori rari desunti dagli erbari di terre lontane vanno a decorare velluti e lampassi degli uomini di chiesa. Non mancano omaggi ai Grandi, come i girasoli che intendevano onorare Luigi XIV, il Re Sole, o simbologie che, spesso, riescono a combinare sacro e profano come nell'iconografia del carro, caro tanto a Santa Rosalia quanto al dio Nettuno.
Fasto su fasto, in epoca barocca, ad arricchire i già rutilanti tessuti provvedono fantasmagoriche aggiunte: coralli, perle vere e false, pietre preziose, granati, lustri, perline di vetro e un profluvio di ricami in filo d'oro e d'argento.
Raffinatezze estreme, paragonabili ai grandi capolavori della pittura e del decoro (non a caso viene fatto il nome di Jen Brueghel II), si ritrovano nella decorazione di alcuni paliotti. Qui l'eleganza formale si esprime grazie all'abilità di chi, da precisi cartoni, sa trarre ricami tra i più belli che si conoscano.
Se i tessuti giungevano quasi tutti da fuori (le aree di importazione mutano a seconda del dominio e della influenza commerciale, per cui si passa dall'assoluto monopolio spagnolo ad importazioni dalla Francia, da Genova e da Venezia), i ricami avevano in loco laboratori monastici e conventuali di assoluta eccellenza. I ricami, soprattutto quelli databili tra la fine del Seicento e tutto il Settecento testimoniano una cultura figurativa internazionale, espressa con una qualità di esecuzione che non trova molti equivalenti in Europa.
Il fasto delle vesti ecclesiastiche perdura anche quando la società civile adotta toni più sobri. A tenere in vita modelli che via via divengono appannaggio solo del Sacro sono i laboratori di conventi e monasteri che, gradualmente, giungono a stratificare modelli e modalità che perdurano, sostanzialmente immutati, sino a tempi recenti.
"MAGNIFICENZA NELL'ARTE TESSILE. Ricami, sete e broccati delle Diocesi di Caltanissetta e Piazza Armerina", Vicenza,. Basilica Palladiana, 3 settembre 2000 - 14 gennaio 2001.
Mostra promossa dall'Assessorato alla Cultura - Civici Musei del Comune di Vicenza in collaborazione con la Soprintendenza di Caltanissetta, delle Diocesi di Caltanissetta, Piazza Armerina e Vicenza e delle Regioni Sicilia e Veneto. Comitato Scientifico presieduto da Giuseppe Cantelli e composto da: Marina Carmignani,, Rosanna Caterina Proto Pisani, Elvira D'Amico, Giulia Davi, Claudia Guastella, Teresa Pugliatti, Salvatore Rizzo, Josè Luis Santoro, Salvatore Scuto.
Catalogo a cura di Giuseppe Cantelli con interventi dei Curatori, del Vescovo di Vicenza, mons. Pietro Nonis e della Direttrice dei Musei Civici di Vicenza, Maria Elisa Avagnina; edito dalla Casa Editrice Maimone (pagine 800, in mostra lire 60.000).
Orari: da martedì a domenica: 9 - 17 (lunedì chiuso). Ingresso lire 10 mila, ridotti lire 7 mila.
Per informazioni: tel. 0444.321348
VERNICE PER LA STAMPA:
sabato 2 settembre 2000, dalle 15 alle 17,30
INAGURAZIONE:
2 settembre 2000, ore 18
Ufficio stampa:
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo tel. 049.663499 fax 049.655098
Email esseci protec.it
in collaborazione con
Studio D.C.R. & C., tel. 0444.544852 fax 0444.544762 Email dcrvi gpnet.it