Chi conosca le lingue di tutte le arti, può anche saltare questa traduzione. Essa serve solo a spiegare questo TESSUTO arrotolato nel tubo. Sarebbe una sciarpa di seta ma, oggi, la presentazione di ogni prodotto deve incominciare dalla firma.
Questa firma sta in un angolino della sciarpa, perché questo tessuto è una "mia creazione". Ma, a differenza di Giove rispetto a .Minerva, non ho partorito questa "mia creatura" dalla testa (o da un foglio di carta o ancora dallo schermo di un computer: insomma da un puro e pulito pensiero). Veramente, ho preso il treno giù a Paganico e son sceso a Firenze. Laggiù, dal Campolmi, ho scelto una matassa di seta bourette per ogni colore che allora mi avesse attirato. Per consonanza, per contrasto o sem-plicemente per umore (sì: era forse primavera).
Poi, sul telaio, ho armato l'ordito, cioè quei fili paralleli che si vedono qui nella frangia. Avendo la curiosità di osservarli, ci si accorgerà che i colori non si ripetono a intervalli regolari, come invece succede nei tessuti "a righe". Ma nemmeno son privi di ogni logica. Ci sarà una sequenza di colori [frase cromatica, modulo?] che si ripete due o tre volte. Ma poi comincia a dissolversi in nuove sequenze [texture non modulare?]. Questo perché, ordendo a mano, ho approfittato dei cosiddetti limiti dello strumento manuale come di occasioni di sorpresa, godimento, invenzione (eccetera).
Quest'ordito di seta è lungo 27 metri e mi basta per 12 sciarpe. Ora posso riempirlo con la trama: il telaio è stato inventato apposta per incrociare queste due direzioni dei fili. La trama è quel filo che curva intorno alle cimose, i due lati più lunghi del tessuto. Anche se, per le mie trame, usassi sempre un filo dello stesso colore, avrei comunque 12 pezzi diversi: perché l'ordito della seconda sciarpa non è più uguale a quello della prima. I suoi colori (i fili) cambiano anche nel senso della lunghezza: infatti ogni tanto c'è un nodo. Mi sono guardato bene dall'occultarlo, perché esso segnala (a chi abbia la curiosità di osservare) il confine tra una riga di puntini (blu?) che scompare e una riga di puntini (gialli?)
chi / quando
Ghersi, Luciano. Nato a Genova (1952), dottore in Filosofia (1975), autodidatta in Tessitura (1977), emigrato in Maremma (1981).
Attivo dal 1978 come tessitore in proprio (dal progetto all'esecuzione) con telai a mano. Curatore della mostra "Tessuti Invisibili" sulla tessitura contadina (Sempro-niano GR, 1982). Autore nel I992 de "L'Essere e il Tessere, Filosofia e Arte della Tessitura". Aderente dal 1983 al gruppo artistico internazionale Sincron. Collaboratore dal 1993 di "Pandora / Laboratori dell'Arte Applicata" (Venezia / Sorano GR). Socio fondatore di "Arti già Nate" nel 1994. Regista nella Bottega d'Arte di Tessitura della Rassegna Internazionale d'Arte Celtracon (Grosseto 1995).
cosa
Pezzi unici, tessuti con telai a mano: abbigliamento, arredamento, tappeto, amaca, arazzo, neo-kilim, scultura tessile, quadro-quadro.
come
Strumenti Telaio contadino, telaio sardo verticale, telaio personale.
Materiali Lana, seta, cotone, filo spinato, fibre e non fibre eteroclite (reperti ferrosi, libri antichi, rifiuti moderni ecc.). Per otto anni ha usato solo tinture naturali autoprodotte.
Progettazione Evita i disegni programmati dalla logica pittorica. Preferisce programmarsi giochi d'improvvisazione secondo le logiche della figurazione tessile. Ha elaborato apposta una nuova "lingua tessile", già insegnata con successo a tessitori di tradizione nello Sri Lanka.
perché
"Sono arrivato alla tessitura dopo essermi laureato in filosofia. Questo percorso non sarebbe parso così strano ai Greci: la loro Athena (Minerva) era dea sia della filosofia che della tessitura. In effetti, dai miti di tutto il mondo al linguaggio quotidiano, il "filo del discorso" è che il telaio e la mente umana funzionano secondo un unico programma.
Credo che la tessitura manuale sia una delle "scienze umane" più complete, perché usa la mente insieme con le mani e i piedi. A metà strada tra le mani e i piedi, ci stanno il cuore e il ventre, con le loro passioni. Perciò, oltre che scienza, mi pare che la tessitura manuale sia una delle arti maggiori e più complete."che comincia. Aspettando l'autobus con questa sciarpa al collo, si potrà così leggere, invece del giornale, il tessuto.
Non avendo comprato questa sciarpa, si può sempre leggere quella del vicino/a (che però sarà diversa). Perciò, se mi fossi sentito in dovere di creare dei pezzi unici, avrei già bell'e risolto il problema. Invece questa procreazione è un vero piacere perciò, in ognuna delle 12 sciarpe, tramerò volentieri dei colori diversi. Sicché saranno dei pezzi unici al quadrato [Pu2?].
Tornando dunque alla firma, sotto il (mio) nome ci sono tre numeri:
_____ identifica l'anno di produzione.
_____ identifica l'unico ordito.
_____ identifica l'unica trama.
Quanto scritto finora va inteso come spiegazione e come autentica, dunque lo firmo (altre storie stanno scritte qui dietro).
Luciano Ghersi, 1995
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