ARTEINBICI > Dokumenta > Il ciclista
urbano e' per sua natura un inventore. Il suo mezzo di trasporto arciminoritario lo conforta nell'idea che egli vive nell'era gloriosa dei pionieri, che c'e' molto di nuovo da inventare. E questa pagina bianca nella storia dell'umanita', scritta con i suoi copertoni, e' una bella sfida che egli raccoglie ogni giorno, sollevando la testa, un occhio alla circolazione, per evitare di essere un martire prematuro della scienza. Ecco perche', signori automobilisti che li insultate, signori agenti che li multate, ecco perche' i ciclisti descrivono ineffabili arabeschi sulla carreggiata, ecco perche' passano con il rosso o salgono sui marciapiedi. In un organismo
urbano in cui sono solo un corpo estraneo, in una citta' ostile,
s'inventano un modo di essere che non e' stato previsto per loro. Le loro evoluzioni sono rimorsi d'artista. Sono tutti presi nel loro atto creativo, nello schizzo febbrile. Non giudicateli adesso, ma quando avranno terminato la prima stesura. Nell'attesa,
smettetela con questi colpi di clacson, fate silenzio e trattenete
il respiro come fareste davanti ad un bambino che fa i primi
passi in un equilibrio sempre sul punto di infrangersi. Cercano, barcollando, un nuovo equilibrio che rimettera' in marcia la citta'. - da Piccolo Trattato di Cilosofia di Didier Tronchet - Ed. Pratiche Editrice |
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