In margine alla mostra vicentina,
"Magnificenza nell'arte tessile" si svolge un intervento "didattico-museale"
curato da ARDEA: associazione per la didattica, appunto, museale.
In sostanza, qui si applicano i bambini, con l'ago e le perline,
a riprodurre il motivo di un fiore (ricavato da un tessuto della
Mostra).
Purtroppo, le occasioni manuali dell'infante moderno sono ormai
così rare, che esso può persino impegnarsi in un
lavoro come questo, adatto piuttosto alle monache in clausura
(ampiamente rappresentate in questa stessa Mostra). L'accanimento
didattico però non si limita alla pedissequa riproduzione
del modello, impone ulteriori lezioni di iconografia botanica,
sempre condotte sui tessili in Mostra.
Domina ancora, insomma, il pregiudizio rinascimentale secondo
il quale la vera arte tessile sarebbe "rappresentazione"
e cioè "prosecuzione della pittura con altri mezzi"
(ovviamente minori, per lo meno dai tempi del Vasari, per cui
"ottimo è quel filo che imita il pennello").
Che i tessitori praticassero l'astratto molto prima dei pittori,
che la tessitura sia una struttura autosufficiente da qualsiasi
rappresentazione o narrazione (al pari della musica e dell'architettura),
è qui del tutto fuor di questione.
Ciò viene ulteriormente
confermato nella seconda proposta di laboratorio. Infatti, qui
i bambini devono illustrare una fiaba predefinita. Così
tramano (sempre con l'ago) dei fili in un piccolo ordito, che
è tirato su un foglio di cartoncino. Sono pure concessi
gli inserti materici di fibre non troppo ortodosse. Si ottengono
così dele graziose cartoline, che vengono poi scannerizzate,
provviste di opportune didascalie narrative e infine raccolte
in in fascicolo il quale, appunto conterrebbe la fiaba. Ovviamente,
queste gracili trame di fili hanno poco a che vedere con la trama
della fiaba da illustrare. Non importa, ciò che occorre
è confermare l'intenzione narrativa di ogni tessile.
Che i bambini assaporino il fragore del telaio, che mettano i
piedi a pestare sui pedali, che si intrighino in grovigli di fibre...
non sarebbe pretendere troppo. Ma almeno, si potrebbe rivelargli
l'esistenza del liccio (o anche solo del pettine-liccio), affrancandoli
così dal tedioso agucchiamento e aprendogli la mente alla
prima cibernetica. Se questo è ancora troppo complicato,
se proprio dev'essere telaio a cornice, fategli almeno piantare
dei chiodi su un quadro di legni. Se il martello vi sembra troppo
pericoloso, fategli montare il loro ordito su una bella cassetta
da frutta.
Nonostante le inevitabili critiche, questa "didattica museale"
di ARDEA è pur sempre migliore del vuoto didattico che
affligge quasi tutti i nostri musei (e ancor peggio, nel tessile).
Perciò qui di sotto, ci si scrive volentieri come e dove
contattarli.
WebMaster Gi 13/12/2000
Il telaio per scrivere
sui fili a cura
di Associazione ARDEA
laboratori di tre ore per le scolaresche. Info: 0444/222813
corsi pomeridiani di 4 incontri per bambini e adulti. Info: 0444/521856
Nell'ambito di: Magnificenza
nell'arte tessile
Vicenza, salone della Basilica Palladiana fino al 14 gennaio 2001