Ferrara, 9 dicembre 2000.
Un irruzione di stoffe barbariche (di cui un'anteprima all'ultimo
Moda In milanese) tra crocifissi barocchi e damaschi. Siamo qui
al grado zero della tecnica tessile (il famigerato pettine-liccio)...
e siamo anche alla frutta, dolcissima, di un accidentato "perkorso"
che attraversa pittura, assemblaggio, collage, rilegatura "...un
po'di tutto e abbastanza bene e cerco di fare meglio". Bravissima,
Paola, birichina e (anche troppo) raffinata. Per far solo un esempio:
le code bestiali che lei lascia affiorare integralmente alla superficie
del suo tessuto, sono certo una sua stravaganza ma, altrettanto,
una colta citazione dei classici manti di ermellino che, con maestà,
da secoli ci mostrano le code. Il dialogo tra il pelo e il tessuto
è, per altro, ugualmente secolare.
La composizione cromatica di Paola è sommamente pittorica
(ciò sia detto, per inciso, senza infamia e senza lode).
Per tanto, qui c'era da aspettarsi un rituale espositivo pittorico,
con tanto di titoli e snobismi da arte tessile. Invece (e questo
è sommamente gradevole) tutti questi lavori, che potrebbero
inserirsi in un qualsiasi contesto fibr-artistico, non vengono
proposti come "opere" bensì come "stole",
cioè capi da indossare. E' un invito al coraggio degli
utenti che però non ricorre a ricatti culturali. Invito,
per altro, già raccolto a Ca' Pisani, che commissiona a
Paola le tovaglie per il banco del bar (in Venezia, di faccia
all'Accademia).
WebMaster Gi 13/12/2000
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