"Superfici
Sensibili" è il nome della mostra di opere in patchwork
che Linda Brown ha inaugurato il 12/11/2000 nei
rustici locali dell'Ass. Cult. Aglaia di Scandicci (FI). Il titolo
non è affatto concettuale ma umilmente descrittivo. Infatti,
nei lavori della Brown si riconosce (e si gode) la varianza continua
delle superfici tessili, piuttosto che ambizioni pittoriche di
composizione. Perciò: superfici, magari imbottite, composte
da stoffe differenti (patchwork). Inoltre, per unire queste stoffe
tra loro: un filo volentieri evidente (cucito). Infine: grafismi
materici di filo, che possono anche diventare scrittura (ricamo).
Riassumendo: fili, tessuti colori, allegria, ironia, intelligenza...
e qualche object trouvé, impigliato e riciclato nel contesto.
Il lavoro della Brown è una riprova che anche l'arte tessile
può non essere noiosa. (Wm Gi, 12/11/2000)
Così Linda si presenta da sé:
"Nata
e cresciuta nel nord-est degli Stati Uniti, vivo nella campagna toscana dal 1975. Per creare una
mmagine o costruire un paesaggio, lavoro con filo e stoffa, tagliando
e cucendo, aggiungendo e ricamando.
Nonostante io usi spesso materiali e tecniche diverse soprattutto
nei miei pannelli più piccoli, tutto il mio lavoro ha le
sue radici nel patchwork tradizionale.
In società meno affollate di oggetti della nostra, ogni
decorazione ha una ragione e un significato. Come gli affreschi
in una chiesa, l'arte
di cucire è un mezzo di comunicazione, di affermazione,
e di comunione.
I tessuti sono stati ritenuti abbastanza preziosi da adornare
templi e da essere parte integrante di rituali, Sono stati usati
come dono dai re e come ricompensa per gli eroi." (WM Gi
12/11/2000)
A destra, nella foto, Lucia Canacci
di Aglaia presenta il lavoro di Linda Brown.
Nello sfondo: "Senza Titolo" di Brown del 1981...
con squisito e genuino buffet.
"Superfici Sensibili"
opere in patchwork di Linda Brown, dal 12/11/2000 all Ass. Cult.
Aglaia, via Scandicci Alto 70, tel. 055/250299.