Elda Rubbo
Canto della tessitrice sannita
da: Storia, arte, bellezze nei tessuti antichi e moderni di Pontelandolfo
grafiche F.lli Proto Maddaloni CE
grembiuli
ottocentechi
del
Sannio
(Elda Rubbo)
Le colline del mio paese
sono verdi di querceti e di faggi.
Le rocce delle montagne
fanno sgorgare acque pure e freschissime.
Acque che si fanno anche lago.
Poi per scendere in basso si infiltrano
rinverdendo il bosco; s'ingrottano
per sorgere limpide!
E si fanno vorticose
a darci la loro forza,
per i frumenti nei mulini da sfarinare
e, nei filatoi
i velli a cardare e filare,
sì che la donna col filato possa
come quella antica
tenere in opera il telaio
per far venire il pane di lontano.
Così confida e racconta
la storia del suo lavoro;
dei talenti affidati alle sue cure
come un dono scelto e necessario
per congiungersi a virtù antiche femminili,
affinché non si perda
il profumo di esse!
Perché non si cancelli ma viva
ogni opera di Dio.
Perché sì risponda ad ogni chiamata
con una lieta sollecitudine d'amore!
Alle serene opere delle mani
ella prega così, di restare
presso le sue colline!
La sua terra far rifiorire
di lavoro e di pace,
nel ritornare di primavera in cui l'accorgersi
di velli bianchi di agnelli è speranza,
verità e fede!